Posturologia

La posturologia è, infatti, quella branca che studia i rapporti tra la postura del corpo e determinati dolori somatoformi.

Posturologia


Descrizione
La Posturologia è una branca della medicina complementare che studia il funzionamento del sistema posturale e il rapporto tra questo e le patologie che possono derivare dall’assunzione di una postura scorretta quali ad esempio: mal di schiena, artrosi, ernia del disco, sciatica, lombosciatalgia, ernia cervicale, lombalgia, scoliosi, disturbi della colonna vertebrale, dolore lombare, discopatia cervicale, tendinite, vertigini, ma anche mal di testa, bruxismo o malocclusioni.
Partendo dall’assunto che molte patologie dolorose derivano dall’assunzione di una postura scorretta, la Posturologia tratta il sistema posturale come un insieme molto complesso che vede coinvolte le strutture del sistema nervoso centrale e periferico, il piede, la bocca, l'occhio, il sistema cutaneo, i muscoli, le articolazioni, ma anche l'apparato masticatorio e l'orecchio interno.

Un po' di storia
Il termine postura è stato utilizzato per la prima volta nel Rinascimento nel "Trattato di Anatomia Umana" di Redi, medico, anatomista e letterato, per definire “l’atteggiamento abituale del corpo o di parti di esso”.
Il primo ad interrogarsi sui meccanismi che sono alla base della postura fu Charles Bell, intorno alla metà dell’800, il quale si domandò “Come fa l’uomo a mantenere la posizione eretta o inclinata contro il vento che gli soffia contro?”. Terminati i suoi studi e le sue ricerche, giunse alla conclusione che ogni individuo è alla ricerca del suo stato di equilibrio, ma il corpo umano non arriva mai allo stato di perfezione.
Dopo di lui, molti altri studiosi si dedicarono all’analisi dell’equilibrio del corpo, indagando ed analizzando quegli elementi che influenzavano il sistema propriocettivo (ossia il sistema di regolazione posturale, dell’equilibrio e del controllo motorio), ma lo fecero ognuno nel proprio settore scientifico di appartenenza.
Tra questi, Romberg studiò il ruolo della vista e della propriocezione podalica, creando il test che porta il suo nome (Test di Romberg), Flourens (1794-1867) analizzò il ruolo del vestibolo, Longet (1845) il ruolo della propriocezione dei muscoli paravertebrali, De Cyon (1911) il ruolo della stabilità posturale data dai recettori dell'occhio, Magnus (1926) il ruolo della pianta del piede. Nessuno di loro, però, fu capace di dare al problema dell’equilibrio posturale un’ottica multidisciplinare.
La comprensione del fatto che la postura è il risultato di un elaborato sistema che coinvolge diversi organi, arriva solo verso la metà degli anni ‘50, grazie agli studi di Baron (1956) e Tadashi Fukuda (1959), i quali introdussero i primi concetti concreti di postura e di equilibrio posturale e delle condizioni fisiologiche che lo rendono possibile, tanto da portare alla nascita della Posturologia come scienza e come specializzazione a sé stante.

Formazione professionale
Si diventa posturologo frequentando uno specigfico Master, al quale si accede con una delle lauree propedeutiche, tra queste troviamo Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e tutte le lauree brevi sanitarie, come Scienze Motorie, Podologia, Fisioterapia, e anche Logopedia e Psicologia.
Dopo aver acquisito il titolo di posturologo, è possibile praticare la professione, ma gli ambiti di azione sono diversi a seconda della laurea posseduta prima del Master. Infatti, un posturologo laureato in Medicina applica la Posturologia nell’ambito della propria specializzazione medica e può formulare una diagnosi clinica, mentre un posturologo operatore sanitario può solamente effettuare valutazioni posturali e funzionali dei pazienti, senza poter decidere o attuare programmi riabilitativi o terapeutici.